Una nuova cornice normativa per l’energia condivisa

La Regione Piemonte si appresta a varare una legge che potrebbe segnare un punto di svolta per la diffusione delle Comunità energetiche. La Terza Commissione ha infatti approvato all’unanimità il testo che ridefinisce le regole per la produzione e la condivisione di energia rinnovabile, un atto che mira a rafforzare le esperienze già esistenti e a favorirne di nuove. Il Piemonte era stato tra i pionieri nel 2018, ma oggi, di fronte a sfide ambientali ed economiche sempre più complesse, la necessità di aggiornare il quadro normativo appare evidente.

Un modello che unisce territorio e sostenibilità

Il disegno di legge, articolato in dodici articoli, nasce dalla fusione di tre proposte presentate da esponenti di maggioranza e opposizione, segno di una volontà condivisa di sostenere un settore in rapida evoluzione. Tra i punti cardine: l’incentivo all’autoconsumo collettivo, la lotta alla povertà energetica, la riduzione dei prelievi dalla rete tramite interventi di efficienza. In questo scenario, le Comunità energetiche si configurano come piattaforme di cooperazione tra enti locali, cittadini e realtà associative, in grado di produrre benefici non soltanto economici, ma anche sociali.

La logica è quella di rendere ogni territorio protagonista della transizione, valorizzando risorse locali e favorendo la partecipazione diretta delle persone alle scelte energetiche che li riguardano.

Un passaggio politico importante

La relazione del testo è stata affidata a Claudio Sacchetto e Mario Castello per la maggioranza, e ad Alberto Avetta e Sarah Disabato per la minoranza. Dopo il passaggio in Commissione bilancio, la proposta sarà sottoposta al voto dell’Aula. Una volta approvata, la legge offrirà strumenti più solidi a chi intende investire in progetti condivisi di energia rinnovabile, confermando il Piemonte come una delle regioni più dinamiche nel promuovere forme di produzione e consumo basate sulla collaborazione e sulla responsabilità collettiva.