Torino designata sede dell’incontro annuale RE.A.DY 2026
di Redazione
17/10/2025
Torino ospiterà nel 2026 il raduno annuale della rete RE.A.DY, la piattaforma nazionale che riunisce oltre 300 enti locali impegnati contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. La decisione, presa all’unanimità a Piacenza, anticipa l’appuntamento con l’Europride 2027, che vedrà il capoluogo piemontese al centro della scena europea dei diritti civili.
Un ritorno alle origini per la rete nata a Torino
La scelta di Torino non è casuale: proprio qui, nel 2006, durante il convegno “Friendly Cities”, prese vita RE.A.DY, su impulso di dodici enti locali. È dunque un ritorno alle origini, ma anche un riconoscimento alla città che più di ogni altra ha saputo costruire politiche pubbliche strutturate per la tutela delle persone LGBTQIA+.
Già nel 2001, con la creazione del primo Servizio comunale per i diritti LGBT, Torino aveva aperto una strada che altre amministrazioni italiane avrebbero poi seguito.
«Siamo orgogliosi che la città sia stata scelta all’unanimità – ha dichiarato l’assessore ai Diritti, Jacopo Rosatelli –. Questo risultato conferma la centralità del lavoro svolto e ci spinge a proseguire con determinazione nella costruzione di una città più equa, inclusiva e solidale».
Torino laboratorio nazionale di buone pratiche
La rete RE.A.DY, nata da un’iniziativa pionieristica, è oggi un laboratorio di pratiche amministrative condivise tra Comuni, Regioni e Città metropolitane. Il suo ufficio di segreteria, gestito dal Servizio LGBT del Comune di Torino, coordina attività di formazione, progetti culturali e campagne di sensibilizzazione su scala nazionale.
L’edizione torinese del 2026 offrirà un’occasione per rafforzare il dialogo tra istituzioni e territori, in vista dell’Europride, che nel 2027 trasformerà la città in un punto d’incontro internazionale per i diritti e la visibilità della comunità LGBTQIA+.
In questa prospettiva, Torino riafferma la propria vocazione a essere una città laboratorio dell’inclusione, dove le politiche per la parità si traducono in azioni concrete e durature.
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