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Torino riapre il dibattito sul futuro della cura: alla Fondazione CRT la presentazione di “Pensare la Sanità”

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di Redazione

17/11/2025

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La sala della Fondazione CRT ha accolto un pubblico attento e partecipe per la presentazione di Pensare la Sanità. Terapie per la sanità malata”, un libro che non vuole aggiungere un capitolo alla letteratura sulla crisi del settore, ma proporre un nuovo alfabeto per parlare di cura. Il lavoro curato da Luca Antonini e Stefano Zamagni parte da una constatazione semplice e drammatica: la sanità italiana è entrata in una fase in cui non bastano più aggiustamenti, ma serve una nuova visione.

Oltre i numeri: la cura come relazione

A guidare l’incontro, moderato da Michele Rosboch, sono stati gli interventi dei protagonisti del dibattito. Antonini, vicepresidente della Corte Costituzionale, ha portato un punto di vista che intreccia giustizia sociale e architettura costituzionale, ricordando che il diritto alla salute è, per definizione, un diritto che vive nella concretezza delle relazioni tra medici, pazienti, istituzioni e comunità.

La riflessione è stata raccolta e ampliata da Paola Cassoni, direttrice della Scuola di Medicina dell’Università di Torino, che ha parlato dell’esigenza di una formazione capace di coniugare competenza tecnica e sensibilità umana, elementi che oggi rischiano di essere separati da un’organizzazione sempre più schiacciata su logiche prestazionali.

L’assessore regionale Federico Riboldi ha posto l’attenzione sui nodi pratici: piani di assunzione, assistenza territoriale, infrastrutture tecnologiche. Una visione completata da Anna Maria Poggi, presidente della Fondazione CRT, che ha invitato a recuperare la capacità collettiva di immaginare la sanità come luogo di fiducia, non solo come sistema di prestazioni.

Sanità come bene comune: un libro che chiede partecipazione

Le pagine del volume curato da Antonini e Zamagni non contengono un manifesto astratto, ma una serie di proposte realizzabili senza attendere riforme epocali: rafforzare la medicina di prossimità, ridurre la frammentazione organizzativa, sostenere i professionisti nella loro crescita, riportare al centro una visione che parli alle persone prima che alle strutture.

A chiusura della presentazione, il presidente della Commissione Sanità di Palazzo civico, Vincenzo Camarda, ha riconosciuto al libro il merito di riattivare una discussione ampia, fatta di domande che riguardano la qualità della vita e, più profondamente, la capacità di una comunità di prendersi cura dei propri membri.

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