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Torino-Piacenza, la sfida della sicurezza: telecamere e pedaggio chilometrico allo studio

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di Redazione

09/10/2025

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ITP S.p.A., concessionaria delle principali tratte autostradali piemontesi e lombarde, è stata ricevuta dalla Seconda Commissione regionale per illustrare i piani legati a sicurezza, pedaggi e manutenzione delle infrastrutture.

Il nodo della viabilità e i rischi del contromano

L’azienda, che dal dicembre 2024 gestisce la A5 Torino-Ivrea-Quincinetto, la A4/A5 Ivrea-Santhià, la A21 Torino-Alessandria-Piacenza e la tangenziale torinese con i suoi 300 mila transiti quotidiani, ha posto l’accento su una criticità mai del tutto risolta: i veicoli che percorrono le carreggiate in direzione opposta. ITP ha dichiarato di essere pronta a sperimentare telecamere in grado di individuare subito tali episodi, garantendo così un intervento tempestivo.

Free Flow e trasformazione del sistema di pedaggiamento

L’altro fronte discusso è quello del pedaggio. La società ha chiarito che gli studi in corso riguardano il possibile passaggio al modello Free Flow, che elimina i caselli e introduce un calcolo puntuale basato sui chilometri percorsi. Questo comporterebbe un radicale cambiamento rispetto alla tariffazione forfettaria attuale, avvicinando la rete torinese agli standard europei di mobilità intelligente.

Manutenzioni e interventi futuri

La convenzione prevede inoltre investimenti in barriere fonoassorbenti, pavimentazioni, sistemi idraulici e viabilità di accesso. Alcuni di questi interventi sono già programmati, altri restano legati a studi preliminari che dovranno essere valutati dal Ministero insieme agli enti territoriali.

I lavori sul traforo del Monte Bianco, temporaneamente chiuso a più riprese, non stanno provocando emergenze particolari, ma ITP ha confermato di avere procedure pronte in caso di situazioni più critiche, soprattutto qualora dovesse fermarsi anche il Frejus.

Il confronto ha visto la partecipazione di consiglieri di diversi schieramenti e ha prodotto la proposta, condivisa dal presidente Mauro Fava, di ripetere l’audizione l’anno prossimo per mantenere vivo il monitoraggio politico e istituzionale.

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