Torino, la chiusura del centro Dentorino apre un nuovo fronte di allarme
di Redazione
09/09/2025
La notizia della chiusura improvvisa della società odontoiatrica Dentorino in corso Regina Margherita a Torino riaccende un dibattito che la città aveva già conosciuto nel 2020 con il fallimento di Dentix. Decine di pazienti, che avevano già versato importi consistenti, si ritrovano ora con cure incomplete, documentazione sanitaria incerta e la necessità di trovare un nuovo professionista disposto a subentrare in trattamenti iniziati da altri.
Pazienti senza tutele e un vuoto normativo
“Purtroppo non si tratta di un caso isolato” ha ricordato Marta Mello, presidente della Commissione Albo Odontoiatri (CAO) di Torino. La normativa vigente – in particolare la legge Gelli-Bianco del 2017 – attribuisce la responsabilità civile alle strutture sanitarie, ma nel momento in cui queste cessano l’attività, i pazienti non hanno strumenti concreti di tutela. In molti casi restano indebitati, costretti a ripagare cure mai ultimate e a cercare un nuovo odontoiatra disposto a intervenire su lavori già avviati, talvolta con materiali e metodiche non documentate o non condivise.
La CAO sottolinea inoltre come la possibilità concessa a soggetti non odontoiatri di costituire società odontoiatriche abbia reso più difficile garantire controlli e standard deontologici. L’obiettivo primario di queste strutture, osserva Mello, è spesso economico, con un rischio evidente di compromettere il rapporto di fiducia tra medico e paziente.
L’impegno dell’Ordine e la richiesta di una riforma
Per fronteggiare l’emergenza, la Commissione Albo Odontoiatri ha attivato uno sportello informativo ([email protected]) dedicato ai cittadini coinvolti, offrendo orientamento e supporto. Al tempo stesso, l’Ordine esprime vicinanza alle persone colpite e invita i pazienti a verificare sempre l’iscrizione all’Albo del professionista cui si affidano, diffidando di tariffe troppo basse e ricordando che la vera prevenzione resta la strada maestra per ridurre i costi delle cure.
La presidente Mello propone una riforma chiara: ammettere esclusivamente Società tra Professionisti (STP), composte in maggioranza da medici iscritti all’Albo e vincolati al rispetto del Codice Deontologico. Solo in questo modo si potrà garantire continuità, responsabilità diretta e un presidio reale sulla qualità delle cure odontoiatriche, restituendo ai cittadini la sicurezza di un settore che, quando orientato al business e non alla salute, rischia di minare la fiducia verso l’intera categoria.
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