Torino, il Consiglio comunale approva le nuove misure sul diritto alla casa
di Redazione
01/10/2025
Il provvedimento nato da iniziativa popolare cambia forma: niente requisizioni ma più strumenti per riutilizzare il patrimonio vuoto
Il dibattito in Sala Rossa
Dopo settimane di confronto, la Sala Rossa ha dato via libera alla deliberazione di iniziativa popolare sul diritto alla casa. Il voto è stato di 22 favorevoli e 8 contrari, a conferma di una linea politica che divide nettamente maggioranza e opposizione. La presidente del Consiglio comunale, Maria Grazia Grippo, ha presentato il documento in aula, sottolineando la valenza partecipativa del percorso.
Decisivi sono stati gli emendamenti introdotti da Claudio Cerrato (PD) e Sara Diena (Sinistra Ecologista), che hanno ridefinito alcuni punti chiave. È stato infatti escluso il ricorso alla requisizione degli immobili abbandonati da grandi proprietari, mentre al posto del censimento obbligatorio del patrimonio edilizio è stata prevista una stima rapida e mirata degli alloggi sfitti, pubblici e privati.
Moratoria e nuove politiche abitative
Il provvedimento impegna la Giunta e il sindaco Lo Russo ad avviare una moratoria sui piani di vendita degli alloggi popolari e a rafforzare i meccanismi di ricognizione e riutilizzo del patrimonio disponibile. L’attenzione si concentra sugli appartamenti vuoti, da destinare a contratti a canone calmierato tramite l’agenzia Locare, che sarà dotata di ulteriori strumenti e risorse.
Un’altra parte rilevante del documento riguarda il futuro Regolamento edilizio comunale, che dovrà includere nuovi strumenti per contrastare l’ingiustificato abbandono degli immobili, considerato un danno per l’interesse pubblico. Con questo voto, Torino sceglie di mettere al centro dell’agenda politica il diritto all’abitare, individuando soluzioni pratiche per fronteggiare l’emergenza abitativa e per restituire alla città spazi oggi sottratti alla vita collettiva.
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