Torino anticipa il Coming Out Day con un confronto sull’inclusione lavorativa
di Redazione
07/10/2025
Il Coming Out Day, che si celebra ogni anno l’11 ottobre, nasce dall’idea che rendersi visibili rappresenti un atto politico e personale capace di scardinare stereotipi e pregiudizi. In questa prospettiva Torino ha scelto di dedicare un incontro specifico al tema del lavoro, organizzato il 7 ottobre alle ore 16 nella Sala Colonne di Palazzo Civico, sotto il titolo “Essere visibili nei luoghi di lavoro”.
Un parterre trasversale
Il programma prevede la partecipazione di esponenti dell’amministrazione comunale, del mondo sindacale, dell’associazionismo LGBTQIA+ e del settore imprenditoriale. Oltre alla vicesindaca Michela Favaro e all’assessore Jacopo Rosatelli, interverranno Luca Minici per il Coordinamento Torino Pride, Alessandro Battaglia per l’EuroPride 2027, rappresentanti di CGIL, CISL e UIL, Cristina Tumiatti per l’Unione Industriali e Elisabetta Vitali per l’ITC ILO. La pluralità di voci conferma la centralità di un dialogo capace di mettere in relazione istituzioni e realtà produttive, in una città che negli anni ha fatto della sensibilità sui diritti un tratto distintivo.
Un percorso di consapevolezza collettiva
Il termine “coming out” significa letteralmente uscire allo scoperto, ma al di là della traduzione il concetto rimanda a un processo che si intreccia con la costruzione dell’identità e con la possibilità di vivere pienamente i propri legami sociali e professionali. La giornata internazionale, istituita nel 1988, ricorda la marcia di Washington del 1987 e da allora invita a superare il silenzio che alimenta discriminazioni e marginalizzazione. Portare questa riflessione nei luoghi di lavoro significa non ridurre l’inclusione a un tema privato, ma riconoscerla come una responsabilità collettiva che incide sul benessere e sulla dignità di tutti.
L’appuntamento torinese si inserisce così in una cornice globale, riaffermando l’idea che diritti, riconoscimento e visibilità siano parte integrante di una comunità più giusta e solidale.
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