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Piemonte, un bilancio che investe nella legalità: più fondi per comuni, associazioni e vittime dell’usura

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di Redazione

13/11/2025

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La seduta della Commissione Legalità si è svolta con l’attenzione e il peso che accompagna sempre i temi capaci di incidere sulla vita concreta delle persone. Al centro del confronto, il Documento di economia e finanza regionale e il Bilancio 2026-2028 per le parti che riguardano la lotta alla criminalità organizzata e alle forme di usura che affliggono famiglie e piccole attività. Un passaggio politico e amministrativo che, questa volta, porta con sé numeri in grado di segnare una differenza.

Risorse che tornano ai territori e rafforzano chi lavora in prima linea

L’assessore Maurizio Marrone ha dettagliato una dotazione complessiva di circa 4,2 milioni di euro nel quadriennio 2025-2028. Una cifra che non è solo la somma di capitoli di bilancio, ma il segnale di una scelta strategica: destinare quasi 2,5 milioni di euro agli enti locali e alle associazioni che gestiscono beni confiscati, strutture che, una volta sottratte alle organizzazioni criminali, tornano a essere luoghi di lavoro, formazione, accoglienza, cultura.

Il Fondo contro il sovraindebitamento, l’usura e l’estorsione verrà alimentato con 390 mila euro all’anno, una misura che negli ultimi anni ha permesso di intercettare situazioni di fragilità spesso invisibili, dove la mancanza di liquidità apre la strada a forme di ricatto economico che colpiscono soprattutto chi è più solo.

Legalità come impegno condiviso, oltre le appartenenze politiche

La discussione ha visto gli interventi della consigliera Alice Ravinale e del presidente Domenico Rossi, che hanno posto questioni e approfondimenti utili a chiarire l’impatto delle misure. La sintonia registrata nel voto finale non è scontata: riguarda uno dei pochi ambiti nei quali il confronto politico riesce ancora a tradursi in un impegno comune, perché la tutela della legalità non è un esercizio retorico, ma una responsabilità quotidiana che coinvolge amministrazioni, associazioni e cittadini.

Il prossimo passaggio in Aula stabilirà gli ultimi dettagli, ma l’impianto tracciato dalla Commissione indica con chiarezza un percorso: rafforzare chi contrasta la criminalità, ascoltare chi rischia di cadere nell’usura, restituire valore ai beni comune confiscati alle mafie, trasformandoli in opportunità per le comunità.

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