Piemonte all’Expo di Osaka: una vetrina che unisce industria, cultura e paesaggio

Una settimana fitta di appuntamenti, dal 28 settembre al 4 ottobre, ha consegnato al Piemonte un ruolo da protagonista all’Esposizione Universale di Osaka. All’interno del Padiglione Italia – fra i più visitati dell’Expo, con code che hanno superato le sette ore – il percorso “Piemonte: l’arte di nutrire il futuro” ha messo in campo una narrazione capace di tenere insieme manifattura avanzata, patrimonio culturale e vocazione enogastronomica. Video immersivi, installazioni e contenuti curati hanno accompagnato i visitatori dal primato regionale nell’aerospazio all’automotive, fino alle filiere del tessile, dell’artigianato, dell’agricoltura e dell’oreficeria, specchio di un territorio che innova senza rinnegare le proprie radici.

Dalla produzione alla bellezza: una proposta a 360 gradi

Il racconto ha viaggiato su più piani, incrociando le colline Unesco del vino – vigneti scolpiti nel tempo, infernot e cantine storiche – con la catena alpina e i grandi laghi, scenari che non fanno da cornice ma si intrecciano con economie locali di qualità. A dare sostanza alla dimensione culturale, visite guidate virtuali alla Reggia di Venaria e ai musei Egizio, del Cinema e di Scienze naturali, a testimonianza di un patrimonio capace di dialogare con il pubblico internazionale. In molti sono usciti con un segno tangibile: la stampa celebrativa firmata da Riccardo Guasco, rapidamente diventata oggetto-racconto della presenza piemontese.

La missione è stata costruita come azione di sistema: Regione Piemonte, Consiglio regionale, Ceipiemonte, Comune di Torino, Politecnico di Torino, Unioncamere Piemonte e Camera di commercio di Torino, Confindustria Piemonte, con il supporto della Fondazione Compagnia di San Paolo, hanno mobilitato partner pubblici e privati per moltiplicare opportunità di networking e di promozione economica.

Strategia di lungo periodo: mercati, relazioni e un invito al 2027

Per il presidente Alberto Cirio, l’Expo non è un episodio isolato ma una tappa in una strategia di internazionalizzazione che punta con decisione al mercato giapponese. La settimana a Osaka ha aperto tavoli con istituzioni e imprese locali, con l’obiettivo di sviluppare catene del valore congiunte e attenuare gli effetti di barriere commerciali su altri mercati, diversificando l’export piemontese.

C’è anche una dimensione simbolica e storica che guarda al futuro. Nel 2026 ricorreranno i 160 anni delle relazioni tra Italia e Giappone, avviate dall’ammiraglio piemontese Giacomo Filippo Caracciolo Arminjon con il primo trattato: un episodio documentato in un diario conservato all’Università di Torino. Da qui l’idea di trasformare l’anniversario in un ponte contemporaneo: invito formale al Giappone come Paese ospite del Salone del Libro di Torino 2027, anticipato durante gli incontri in Expo, per allargare la cooperazione a editoria, creatività e scambi culturali.

La “Settimana Piemonte” a Osaka lascia dunque un’eredità concreta: contatti industriali qualificati, una narrazione coerente dell’“essere Piemonte” e un’agenda di relazioni bilaterali che ambisce a diventare stabile, dentro e oltre l’Expo.