“Piano sociosanitario 2025-2030: il Piemonte apre il confronto pubblico”
di Redazione
23/10/2025
È iniziato a Torino il percorso di consultazioni che porterà alla redazione del Piano sociosanitario regionale 2025-2030, il documento strategico che definirà l’assetto della sanità piemontese nei prossimi anni. L’incontro inaugurale, ospitato dalla Città Metropolitana di Torino, ha visto la partecipazione dell’assessore Federico Riboldi, del presidente della Commissione Sanità Luigi Icardi, dei vicepresidenti Davide Zappalà e Daniele Valle, insieme a un’ampia rappresentanza politica e istituzionale.
Il Piemonte costruisce il Piano attraverso il dialogo
Il confronto ha coinvolto enti locali, università e direzioni sanitarie delle aziende ospedaliere e territoriali, aprendo un dibattito sui nodi centrali della futura organizzazione: pianificazione integrata tra sanità e welfare, valorizzazione del personale sanitario, potenziamento dei presidi territoriali e sviluppo della telemedicina.
Le audizioni si sono articolate in due sessioni: nella mattinata sono intervenuti, tra gli altri, Jacopo Rosatelli (Città di Torino), Elena Piastra (Ali Piemonte), Matteo Chiantore (Ivrea), Alessandro Errigo (Rivoli), Marco Bussone (Uncem) e Franca Biglio (Anpci). Nel pomeriggio hanno preso la parola i vertici di Azienda Zero, Asl To3, To4, To5, Aou San Luigi e Istituto di Candiolo, portando contributi tecnici e proposte operative.
Un processo partecipato per ridefinire la sanità piemontese
Le prossime fasi del percorso coinvolgeranno ordini professionali, sindacati e associazioni del terzo settore, chiamati a esprimere valutazioni sulle linee di intervento e sulle priorità di investimento.
La discussione, coordinata dalla quarta Commissione consiliare, si propone di costruire un documento condiviso che tenga conto delle differenze territoriali e delle sfide poste dal nuovo quadro demografico e tecnologico.
Durante la seduta, diversi consiglieri regionali – tra cui Monica Canalis, Gianna Pentenero, Alice Ravinale e Roberto Ravello – hanno chiesto chiarimenti su risorse, tempi e modalità di attuazione, delineando un clima di confronto pragmatico e aperto.
Il Piano, una volta approvato, rappresenterà il principale strumento di indirizzo politico e gestionale della sanità piemontese, in un contesto che richiede coerenza, responsabilità e visione di lungo periodo.
Redazione