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“Parità di genere: a che punto siamo?” Il confronto che Torino non può evitare

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di Redazione

14/11/2025

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Nella sala di VolTo il pomeriggio si è trasformato in un luogo di parole dense, ragionate, necessarie. L’incontro “Parità di genere: a che punto siamo?” ha riunito figure diverse – professionisti, avvocati, imprenditori, rappresentanti del mondo del sociale e semplici cittadini – attorno a un tavolo che aveva l’ambizione di leggere la realtà senza edulcorazioni, affrontando il nodo strutturale delle disuguaglianze tra donne e uomini.

Testimonianze, dati e storie per capire quanto siamo lontani dall’equilibrio

Il confronto ha messo insieme contributi di Michela Quagliano, Alessandro Azzolina, Mimma Caligaris, Deborah Di Donna, Monica Franco, Eleonora Bortolotti, Cesarina Manassero, Alessandro Alasia e Monica Percelsi: un intreccio di competenze che ha permesso di guardare alla condizione femminile nel lavoro con una complessità rara. C’è stato chi ha raccontato percorsi professionali rallentati da ostacoli invisibili, chi ha illustrato le fatiche quotidiane della conciliazione, chi ha analizzato numeri e trend che mostrano come le opportunità non siano ancora distribuite in modo equo.

A coronamento dei contributi, è stato presentato il report annuale sulla condizione femminile nel mondo del lavoro, documento che sintetizza un anno di osservazioni e che diventa la base per definire azioni future.

Nel suo intervento istituzionale, Maria Grazia Grippo ha richiamato il ruolo della Consulta femminile comunale e la necessità di mantenere costante il dialogo tra istituzioni e cittadinanza, soprattutto mentre il Paese assiste a un aumento dei femminicidi che segnala quanto gli stereotipi culturali continuino a condizionare la vita delle donne.

Simboli, città e politiche: costruire spazi realmente equi

Elena Apollonio, presidente della Commissione Pari Opportunità, ha ricordato l’impegno per un riequilibrio delle intitolazioni cittadine e per introdurre nel nuovo Piano regolatore indicazioni che considerino le logiche di genere, seguendo esperienze già adottate in alcune capitali europee. Temi che mostrano come la parità non sia soltanto una questione culturale, ma anche urbanistica, simbolica e organizzativa.

Sostenuta dal Centro Italiano Femminile, attivo dal 1945 nella promozione di modelli civici fondati sulla dignità e la corresponsabilità, l’iniziativa ha confermato la necessità di una riflessione pubblica che non si limiti alla denuncia, ma sappia trasformare idee e testimonianze in strumenti concreti di cambiamento.

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