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OGR Torino, una visione condivisa per i prossimi tre anni: presentato il Piano Crt 2026-2028

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di Redazione

27/11/2025

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Nella cornice contemporanea della Sala Fucine delle OGR Torino, la Fondazione Crt ha delineato le direttrici del Piano strategico 2026-2028, destinato ad accompagnare lo sviluppo del territorio con 620 milioni di euro tra erogazioni e investimenti. Una platea numerosa e attenta ha seguito l’evento intitolato “Dare spazio al valore”, che ha raccolto la partecipazione di rappresentanti del mondo economico, culturale e istituzionale. Tra i presenti, il ministro Guido Crosetto, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, l’AD di UniCredit Andrea Orcel e la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo.

Ricerca, cultura e tecnologia: assi strategici per un territorio che vuole competere

Il piano pluriennale guarda a tre direzioni principali: potenziamento dell’infrastruttura culturale e scientifica, crescita dell’innovazione e supporto all’istruzione e al capitale umano. Tra gli interventi simbolo, sono in programma iniziative dedicate all’educazione digitale e all’intelligenza artificiale, oltre al sostegno al nuovo centro di ricerca del Museo Egizio, che si inserisce nel quadro di investimenti destinati a rafforzare la rete museale e scientifica piemontese.

Una parte consistente delle risorse è destinata a sostenere il tessuto sociale e produttivo attraverso progetti ad alto impatto pubblico, con la filosofia della condivisione e della costruzione di alleanze operative tra istituzioni, imprese e terzo settore. Non un catalogo di finanziamenti, ma una piattaforma aperta pensata per favorire contaminazioni e partecipazione.

Le parole di Poggi e la responsabilità collettiva del cambiamento

Nel suo intervento, la presidente della Fondazione Crt, Anna Maria Poggi, ha descritto il piano come uno strumento misurabile e orientato ai risultati, sottolineando che oggi il ruolo delle fondazioni non può limitarsi alla donazione, ma deve tradursi in motore e regia di processi trasformativi. Ha ricordato che “il nuovo piano pluriennale offre un contributo strutturato e misurabile, trasformando risorse e idee in opportunità concrete”, e che il compito prioritario è mettere in dialogo competenze e visioni.

Il clima della sala, raccolto e partecipe, ha testimoniato l’attesa e la fiducia di una comunità che riconosce nel lavoro condiviso la sola strada possibile per generare progresso.

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