NanoMuG, la biotech torinese che trasforma il muco in tecnologia: vince la Start Cup Piemonte Valle d’Aosta 2025
di Redazione
11/11/2025
Una piattaforma nanotecnologica sostenibile per il futuro della medicina
Dalla ricerca universitaria alla scena nazionale dell’innovazione: NanoMuG, startup nata nell’Incubatore 2i3T dell’Università di Torino, è la vincitrice della XXI edizione della Start Cup Piemonte Valle d’Aosta 2025. L’azienda ha conquistato la giuria con una piattaforma nanotecnologica brevettata che utilizza mucosomi – nanoparticelle derivate dalla mucina – per il rilascio mirato di farmaci, migliorando efficacia e sicurezza delle terapie.
L’obiettivo è ambizioso: aprire una nuova frontiera nella nanomedicina, partendo dalle malattie infettive e dall’oncologia mucosale fino a estendersi alla medicina rigenerativa. Con due brevetti internazionali, un finanziamento iniziale di 370mila euro e un team di alto profilo scientifico e industriale, NanoMuG rappresenta un modello virtuoso di come la ricerca possa diventare impresa sostenibile.
Alla startup è andata anche la Menzione Jacobacci & Partners per l’originalità del nome, ulteriore riconoscimento della sua identità innovativa.
Dalla ricerca UniTo all’innovazione industriale
Per la rettrice Cristina Prandi, la vittoria di NanoMuG “è la dimostrazione di quanto la collaborazione tra discipline diverse e la valorizzazione del capitale umano possano generare impatto reale”. Il progetto è frutto di un ecosistema in cui UniTo e 2i3T agiscono come ponte tra ricerca, impresa e sviluppo territoriale, contribuendo a rafforzare il ruolo del Piemonte come laboratorio d’innovazione nazionale.
Il team di NanoMuG, guidato da Lorenzo Sardelli (CEO), Francesca Donnaloja (COO) e Sonja Visentin (CSO), integra competenze che spaziano dalla chimica farmaceutica alla bioingegneria, fino al business development. Il core scientifico comprende esperti di nanotecnologia e modelli biologici 3D, sostenuti da un board accademico-industriale di caratura internazionale.
“Questo premio – ha affermato Sardelli – ci motiva a proseguire verso la finale del Premio Nazionale per l’Innovazione, consapevoli di rappresentare un’eccellenza nata in laboratorio ma destinata a un impatto globale”.
L’intelligenza artificiale di Deeplomacy e il valore dell’incubazione 2i3T
In finale anche Deeplomacy, spin-off dell’Università di Torino che usa l’intelligenza artificiale per prevedere scenari geopolitici. Fondata da Paola Pisano, Luca Macis e Marco Tagliapietra, la piattaforma elabora dati in tempo reale su oltre 150 Paesi per anticipare fenomeni di instabilità politica e sociale.
Per Fiorella Altruda, presidente di 2i3T, “i successi di NanoMuG e Deeplomacy confermano la maturità del sistema piemontese dell’innovazione e l’efficacia del lavoro di scouting e accompagnamento condotto con l’Università. È la prova che la contaminazione tra saperi scientifici e tecnologici può generare valore economico e sociale per l’intero territorio”.
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