Mompantero, un confronto sulla Costituzione a 80 anni dalla Liberazione
di Redazione
L’anniversario della Liberazione non è solo una ricorrenza storica: è anche un momento per interrogarsi sulla tenuta della democrazia italiana. A questo proposito, sabato 4 ottobre alle ore 15.30 la sala polivalente della frazione Marzano Grangia di Mompantero ospiterà un incontro con due voci autorevoli del panorama accademico, lo storico Bruno Maida e il costituzionalista Francesco Pallante, in un dialogo dal titolo eloquente: la Costituzione italiana è ancora sana e robusta?
L’iniziativa, patrocinata dalla Città metropolitana di Torino, sarà introdotta dai saluti istituzionali, per poi lasciare spazio alle riflessioni dei due studiosi, chiamati ad analizzare quanto i principi fissati nel 1948 continuino a rispecchiare e a sostenere la società di oggi.
Le radici antifasciste della Carta
Bruno Maida, professore di Storia Contemporanea all’Università di Torino, si è affermato come studioso delle vicende del Novecento, dalle dittature alle guerre, dalla Resistenza alla persecuzione degli ebrei. Membro del Comitato scientifico dell’Istituto piemontese per la Storia della Resistenza e consulente per il nuovo memoriale italiano ad Auschwitz, Maida ha sempre coniugato ricerca e divulgazione, anche attraverso collaborazioni con Rai Storia e Radio Tre.
A Mompantero il suo contributo punterà a rimettere al centro le radici antifasciste della Costituzione, spiegando come esse abbiano definito il testo nato all’indomani della guerra e chiedendosi se, nel tempo presente, i valori di giustizia, solidarietà e libertà che la Resistenza consegnò al Paese riescano ancora a orientare la vita pubblica.
Le sfide del presente e del futuro
Accanto a lui, Francesco Pallante offrirà lo sguardo del giurista. Ordinario di Diritto Costituzionale all’Università di Torino, è attivo nel dibattito scientifico e civile attraverso riviste specialistiche e articoli sul quotidiano Il Manifesto e sulla rivista Volere la luna. Le sue ricerche spaziano dal fondamento di validità delle costituzioni al rapporto fra diritti sociali e vincoli di bilancio, fino ai processi costituenti e alla rappresentanza democratica.
Il suo intervento sarà dedicato alla capacità della Carta di rispondere a trasformazioni profonde: la crescente frammentazione politica, le tensioni tra Stato e autonomie locali, la necessità di conciliare garanzie sociali con politiche economiche restrittive. Domande che toccano da vicino i cittadini, chiamati a interrogarsi sul futuro stesso della democrazia italiana.
Un invito alla cittadinanza
L’appuntamento di Mompantero si annuncia dunque come un’occasione di riflessione collettiva. Mettere a confronto storia e diritto, memoria e presente, significa restituire alla Costituzione il ruolo che le spetta: non un documento immobile, ma una bussola che accompagna le comunità attraverso i mutamenti del tempo.
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