Mercato del libero scambio, scontro istituzionale tra Regione e Comune di Torino
di Redazione
17/11/2025
Il confronto tra Regione Piemonte e Comune di Torino torna a farsi acceso sul terreno, tanto simbolico quanto operativo, della gestione degli spazi pubblici.
Al centro, la deliberazione comunale n. 487 del 5 agosto 2025, con la quale Palazzo Civico ha prorogato la concessione all’associazione Vivibalon per il Mercato del libero scambio di Porta Palazzo, una delle realtà più discusse e stratificate del tessuto urbano torinese.
La posizione della Regione e il nodo delle competenze
A sollevare il caso in aula è stato il consigliere Fabrizio Ricca (Lega), che ha chiesto alla Giunta regionale di impugnare la delibera comunale per presunta violazione delle norme regionali sul commercio e per garantire, ha detto, “un’applicazione uniforme della legge su tutto il territorio piemontese”.
A rispondere è stato l’assessore Federico Riboldi, che ha letto una nota del collega Paolo Bongioanni, chiarendo che “sono in corso contatti con l’Avvocatura regionale per approfondire l’iter del ricorso e verificare la legittimità del provvedimento comunale”.
L’iniziativa segna un nuovo capitolo nel rapporto, spesso teso, tra Regione e Città di Torino, dove la gestione dei mercati e delle concessioni commerciali si intreccia con questioni di decoro, legalità e inclusione sociale.
Un Consiglio regionale attraversato da molte emergenze
Il dibattito sull’eventuale ricorso si è inserito in un question time denso di temi, che ha toccato anche sanità, welfare e trasporti.
Tra le interrogazioni discusse: il biomonitoraggio dei vigili del fuoco esposti ai Pfas (Coluccio, M5S), la sicurezza del personale sanitario dopo l’aggressione al Santa Croce di Cuneo (Sacchetto, FdI), e l’attuazione della legge regionale sulla fibromialgia (Magliano, Moderati).
Da segnalare anche le questioni aperte sul disavanzo delle aziende sanitarie, i disservizi ferroviari sulla linea Pinerolo–Chivasso, e il ritardo nell’erogazione dei fondi del Fondo Sociale Europeo destinati alle strutture residenziali (Canalis, Pd).
Tra richieste di chiarimenti e tensioni politiche, il Consiglio regionale ha mostrato ancora una volta il suo doppio volto: da un lato la necessità di vigilare sui rapporti tra istituzioni, dall’altro la fatica quotidiana di tradurre le scelte amministrative in risposte concrete per i cittadini.
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