Loading...

News Piemonte Logo News Piemonte

L’eroismo di don Piglione: Pralormo celebra il cappellano della Liberazione

Redazione Avatar

di Redazione

21/09/2025

TITOLO

La messa e la targa al Santuario della Beata Vergine della Spina

Il Comune di Pralormo si prepara a rendere omaggio a una delle figure più luminose della propria storia, don Rodolfo Piglione, cappellano del Santuario della Beata Vergine della Spina durante la seconda guerra mondiale. Domenica 21 settembre, alle ore 16, monsignor Marco Prastaro, vescovo di Asti, celebrerà una messa nel santuario. Al termine sarà svelata una targa commemorativa posta all’esterno dell’edificio sacro.

All’evento prenderanno parte rappresentanti delle istituzioni locali e testimoni che hanno conosciuto il sacerdote, tra cui il sindaco di Corsione, paese che gli diede i natali, e l’ex sindaco di Pralormo Mario Moschietto, che negli anni ’90 gli conferì la cittadinanza onoraria. L’iniziativa gode del patrocinio della Città metropolitana di Torino, che ha voluto sottolineare il valore della memoria in occasione dell’80° anniversario della Liberazione.

Un giovane prete di fronte alla brutalità della guerra

Il gesto che rese don Piglione un punto di riferimento per la comunità risale al 21 settembre 1944. In seguito a un’azione partigiana che causò la morte di due ufficiali nazisti, la rappresaglia tedesca portò alla cattura di oltre sessanta abitanti del paese. Ventuno furono trasferiti a Torino, destinati alla deportazione.

In quelle ore drammatiche la popolazione si affidò a lui. Nonostante la giovane età, don Piglione si fece avanti per trattare con i militari occupanti. La sua determinazione e la disponibilità a sacrificarsi in prima persona portarono alla progressiva liberazione di donne e uomini prigionieri. Un atto che consegnò al paese una speranza di salvezza in un tempo di paura e dolore.

Oggi, a ottant’anni di distanza, Pralormo sceglie di rinnovare quel ricordo non come semplice rituale ma come riconoscimento di un’eredità morale che continua a parlare alle nuove generazioni.

Redazione

Redazione