Lavoro dipendente nel 2024: occupazione in aumento e modelli contrattuali in trasformazione
di Redazione
20/11/2025
L’Osservatorio sui lavoratori dipendenti del settore privato fotografa per il 2024 una tenuta complessiva dell’occupazione, pur evidenziando divari strutturali tra tipologie contrattuali, territori e fasce retributive. I 17,7 milioni di dipendenti censiti (esclusi operai agricoli e lavoratori domestici) registrano un incremento del 2% rispetto al 2023, con una retribuzione media annua di 24.486 euro (+3,4%).
La struttura professionale
Oltre la metà della forza lavoro è composta da operai, mentre gli impiegati rappresentano circa il 37%. Apprendisti, quadri e dirigenti completano la distribuzione, delineando un equilibrio stabile che rispecchia i settori portanti dell’economia nazionale.
Lavoro intermittente e somministrato: dinamiche opposte
Il lavoro intermittente mostra una crescita del 4,9%, coinvolgendo 758.699 persone, prevalentemente nel Nord Italia. La retribuzione media annua è molto contenuta (2.648 euro), con importi più alti nelle fasce di età più mature, suggerendo un uso crescente da parte di chi alterna questa forma contrattuale ad altre attività.
Al contrario, il lavoro in somministrazione registra una contrazione del 2,5%, con 915.062 lavoratori coinvolti. Prevale la componente maschile, con un significativo divario di genere: uomini a 11.839 euro medi annui, donne a 8.889 euro. Anche qui, la distribuzione geografica evidenzia concentrazione nel Nord, con quote più ridotte al Centro e nel Mezzogiorno.
Disuguaglianze e territorio
Il quadro complessivo conferma differenze retributive legate all’età, con un picco fino alla classe 55-59 anni, e una mappa occupazionale che rispecchia i tradizionali squilibri territoriali: Nord-ovest 31,4%, Nord-est 23,3%, Centro 20,7%, Mezzogiorno 17,2%. Nonostante la crescita complessiva, questi dati evidenziano come opportunità e remunerazioni restino fortemente diseguali in base a contratto, genere e area geografica.
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