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Dirigenti del Terziario: nuove norme sulle agevolazioni contributive dopo l’accordo del 12 novembre

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di Redazione

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Un contratto più flessibile per attrarre nuovi dirigenti nelle imprese

Confcommercio e Manageritalia hanno firmato un nuovo Accordo integrativo che aggiorna in modo sostanziale le agevolazioni contributive per l’assunzione e la nomina dei dirigenti del terziario. L’intesa, siglata il 12 novembre 2025, completa la revisione dell’articolo 30 del CCNL dopo le prime modifiche del 5 novembre e mira a fornire alle imprese strumenti più semplici, meno vincolati e meglio adattabili alle diverse realtà organizzative.

Nella versione precedente del contratto, la durata dell’agevolazione dipendeva dall’età del dirigente e da una serie di criteri specifici, compresi temporary manager e over 48 disoccupati. Dal 1° gennaio 2026 questo approccio viene abbandonato: resta il beneficio contributivo, ma diventa uguale per tutti e potrà essere applicato per un massimo di due anni, senza ulteriori condizioni legate al profilo anagrafico.

Il regime sperimentale e il ruolo dei Fondi Mario Negri e Pastore

L’accordo conferma inoltre fino al 31 dicembre 2025 l’agevolazione basata sul reddito, introdotta nel 2016 come misura sperimentale. Il nuovo assetto prevede un contributo fisso di 300 euro l’anno al Fondo Mario Negri a carico del datore di lavoro e nessun contributo obbligatorio per il dirigente, che potrà liberamente conferire il proprio TFR. Si tratta di una misura pensata soprattutto per accompagnare l’ingresso in posizioni dirigenziali di figure giovani o con percorsi professionali in evoluzione.

Dal 2026, tale agevolazione sarà applicabile soltanto in casi specifici: aziende che assumono il loro primo dirigente, retribuzioni entro limiti ben definiti e attivazione delle garanzie assicurative Pastore, con un’esclusione limitata alle formule più onerose. La durata resta fissata a due anni e la misura potrà essere utilizzata una sola volta nell’intera carriera.

Tra le innovazioni più significative figura la deroga prevista per l’invecchiamento attivo: per i dirigenti che hanno già usufruito di agevolazioni, i contratti a termine potranno beneficiare del regime contributivo agevolato fino a tre anni. Una scelta che riconosce il valore delle competenze accumulate, evitando che la rigidità contrattuale diventi un ostacolo all’impiego di figure esperte.

L’intero impianto sarà sottoposto a una verifica congiunta entro la fine del 2026, un passaggio ritenuto indispensabile per garantire la stabilità economica del Fondo Mario Negri e per valutare l’efficacia delle nuove misure nel promuovere reali opportunità di crescita manageriale, soprattutto nelle imprese che si affacciano per la prima volta alla dimensione dirigenziale.

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