Corteo pro Palestina: Torino divisa tra condanna dei vandalismi e sostegno alla pace
di Redazione
07/10/2025
Il Consiglio Comunale di Torino ha affrontato con toni accesi la questione degli episodi di vandalismo avvenuti a margine della grande manifestazione in favore del popolo palestinese. L’assessore alla Sicurezza Marco Porcedda, intervenuto in aula, ha ricordato come il Comune condanni con pari fermezza sia le violenze di Hamas sia le politiche del governo Netanyahu, ritenute causa di sofferenze insopportabili per la popolazione civile. Un messaggio che intende separare nettamente le responsabilità dei governi dalla dignità dei popoli, rilanciando l’unica prospettiva considerata praticabile: due Stati liberi e democratici.
Manifestazione pacifica e frange estremiste
L’assessore ha elogiato la partecipazione ordinata di decine di migliaia di cittadini, definendo il corteo un momento di grande valore democratico, sorvegliato da oltre 200 agenti della Polizia locale. Ha invece condannato con decisione gli atti vandalici messi in atto da poche centinaia di esponenti dell’area antagonista e anarchica, accusati di colpire la causa stessa che dichiarano di sostenere. La solidarietà dell’amministrazione è andata ai lavoratori, ai commercianti e agli enti colpiti, dalle OGR a Leonardo. Non è mancato il ringraziamento alle forze dell’ordine, con un pensiero agli agenti rimasti feriti.
Le voci del Consiglio
La discussione ha visto emergere sensibilità differenti. Alcuni consiglieri, come Andrea Russi (M5S) e Sara Diena (Sinistra Ecologista), hanno valorizzato il carattere pacifico del corteo, ribadendo il sostegno alla popolazione palestinese e prendendo le distanze dai violenti. Altri, tra cui Ferrante De Benedictis ed Enzo Liardo (FdI), hanno criticato la scelta di esporre bandiere palestinesi dal balcone di Palazzo Civico, ritenendola lesiva della neutralità istituzionale, e hanno puntato il dito contro la Giunta per i rapporti con il centro sociale Askatasuna. Anche dal fronte moderato e centrista sono arrivate posizioni critiche verso i gesti simbolici, pur accompagnate dalla condanna delle violenze. L’assessore Porcedda ha chiuso il confronto chiarendo che l’uso del balcone con bandiere non ufficiali è stato iniziativa di singoli consiglieri, mentre il Comune resta vincolato alle sole insegne istituzionali.
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