Controlli più sicuri, meno tensioni: come le bodycam stanno cambiando il lavoro dei verificatori GTT
di Redazione
14/11/2025
La scena, negli ultimi anni, si è ripetuta fin troppe volte: un semplice controllo del biglietto che degenera, una discussione che diventa scontro, l’aggressione al personale incaricato dei controlli. Venti, ventidue casi l’anno, secondo i dati ufficiali. Non numeri da allarme sociale, ma abbastanza per pensare che qualcosa andasse ripensato. Da qui, la scelta di GTT di sperimentare le bodycam: due dispositivi in avvio, ora in procinto di diventare dodici e poi cinquanta entro il 2026.
La II Commissione Trasporti e Urbanistica, presieduta da Tony Ledda, ha ascoltato il quadro aggiornato dall’azienda: un progetto che, pur partito in punta di piedi, è destinato a ridisegnare le modalità con cui il personale vive le situazioni più delicate del proprio lavoro.
Una tecnologia attivata solo quando serve: prevenire, non registrare
Al centro del dibattito c’è stata soprattutto la questione della privacy. I rappresentanti GTT hanno chiarito senza ambiguità che la bodycam non è uno strumento di sorveglianza costante. Rimane spenta fino a quando l’addetto percepisce un rischio concreto, un cambiamento nel tono della conversazione, un gesto brusco che suggerisce la possibilità di un’escalation. Solo in quel momento la camera viene attivata, inviando alla centrale operativa immagini e audio, insieme ai trenta secondi precedenti l’avvio.
I tecnici hanno mostrato come i dati vengano protetti da sistemi di crittografia che rendono inutilizzabili i filmati anche in caso di furto o smarrimento del dispositivo. Un elemento che tutela la riservatezza tanto dei dipendenti quanto dei passeggeri, spesso coinvolti loro malgrado in contesti concitati.
Una nuova cultura della sicurezza: formazione, prevenzione, responsabilità
L’introduzione delle bodycam si inserisce in un lavoro più ampio, avviato da anni, per fornire al personale gli strumenti necessari a leggere e gestire i conflitti. Comunicazione verbale e non verbale, analisi dei contesti, tecniche di de-escalation: percorsi formativi che hanno già permesso di ridurre gli episodi violenti, scesi da ventidue a circa dieci nel 2025.
Il Ministero dei Trasporti, con un provvedimento atteso, ha indicato il 2027 come anno in cui le bodycam diventeranno obbligatorie per tutte le aziende del trasporto pubblico. GTT si sta semplicemente muovendo in anticipo, investendo circa 115mila euro per dispositivi, software e collegamenti.
Gli interventi dei consiglieri Greco, Patriarca, Viale, Catanzaro e Garione hanno affrontato non solo dettagli tecnici, ma anche implicazioni sociali e organizzative. Perché una videocamera, da sola, non risolve tutto; ma può diventare parte di una cultura del rispetto e della responsabilità condivisa, in cui chi lavora sui mezzi pubblici non debba temere il lato imprevedibile di un controllo.
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