Centenario della Meccanica Quantistica: a Torino il Nobel Zeilinger
di Redazione
12/10/2025
Due giorni di dibattiti, conferenze e spettacoli tra Accademia delle Scienze e Cavallerizza Reale: il 15 e 16 ottobre Torino diventa il cuore della fisica quantistica, con la partecipazione del Premio Nobel Anton Zeilinger.
Dalla storia di Heisenberg alle nuove frontiere
L’evento, intitolato “Un secolo di Meccanica Quantistica”, ripercorre i cento anni dall’articolo di Werner Heisenberg che nel 1925 inaugurò una rivoluzione culturale e scientifica. Il convegno si propone di raccontare non soltanto la nascita di una teoria che ha cambiato la fisica, ma anche le sue implicazioni filosofiche e le sue applicazioni moderne.
La prima sessione, presieduta da Paolo Gambino, vedrà gli interventi di Vincenzo Barone, che ricostruirà il contesto storico e intellettuale della nascita della teoria, e di Federico Laudisa, che si soffermerà sulle domande aperte riguardo alla realtà e alla conoscenza. Angelo Bassi affronterà il tema dei cosiddetti salti quantici, questione che continua a dividere la comunità scientifica.
Zeilinger socio dell’Accademia delle Scienze
Il momento culminante sarà la Lectio Magistralis di Anton Zeilinger, in programma alla Cavallerizza Reale il 15 ottobre, dedicata ai progressi dell’informazione quantistica, settore di cui lo scienziato è stato pioniere. Il giorno successivo, nella Sala dei Mappamondi, Zeilinger riceverà il titolo di socio dell’Accademia delle Scienze, riconoscimento che sottolinea il rilievo internazionale della manifestazione.
La seconda giornata, coordinata da Marco Genovese, approfondirà le applicazioni della cosiddetta “Seconda Rivoluzione Quantistica”: dal quantum imaging ai misteri del collasso della funzione d’onda, fino agli scenari che vedono nell’universo intero il più grande esperimento di meccanica quantistica.
Accanto agli incontri scientifici, spazio anche alla divulgazione culturale e al dialogo con le scuole, con iniziative guidate da esperti di rilievo internazionale e appuntamenti teatrali come la lettura scenica di “Copenaghen”. Torino si candida così a palcoscenico privilegiato della fisica moderna, unendo rigore accademico e capacità di coinvolgere un pubblico ampio e curioso.
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