Caselle punta più in alto: le rotte chiave secondo FlyTorino

Crescere nei numeri non basta, se la rete di collegamenti resta limitata. È questa l’idea portata dall’associazione FlyTorino davanti alla Commissione Urbanistica del Comune di Torino, dove sono state illustrate le proposte per trasformare Caselle in un aeroporto realmente competitivo a livello nazionale.

Voli mancanti e orari da rivedere

La lista delle carenze è precisa: mancano voli regolari verso Londra Heathrow, i principali hub mediorientali e diverse capitali europee come Lisbona, Berlino e Vienna, mentre tratte già attive come Varsavia, Praga e Stoccolma sono coperte solo in determinati periodi dell’anno. Anche le rotte interne mostrano criticità, con collegamenti per Napoli e Londra che non permettono più di pianificare viaggi giornalieri di andata e ritorno.

Un altro fronte riguarda il turismo. Le isole greche, le Baleari, le Canarie e il Mar Rosso restano destinazioni poco presidiate, con una domanda che rischia di essere intercettata da altri aeroporti vicini.

Dati in crescita, ma competitività in calo

La fotografia dei dati è chiara: nel 2000 i passeggeri erano 2,8 milioni, oggi sono 4,7 milioni e si punta a superare quota 5 milioni nel 2025. Eppure Caselle è scivolato dal nono al tredicesimo posto nella classifica nazionale degli scali per traffico passeggeri. Una contraddizione che FlyTorino imputa alla mancanza di strategie coordinate per l’espansione delle rotte e alla scarsa continuità delle connessioni.

Fondata nel 2008, l’associazione lavora per promuovere lo scalo come porta di ingresso al Piemonte, mantenendo un dialogo costante con compagnie aeree e istituzioni. L’audizione, presieduta da Toni Ledda e arricchita dagli interventi dei commissari Catanzaro, Garione, Crema, Saluzzo e Viale, ha confermato la volontà politica di aprire un confronto strutturato sul futuro dello scalo.