Cas in via Rocca de Baldi: la protesta di Nizza Millefonti
di Redazione
Il progetto di trasformare l’ex sede di Telestudio in via Rocca de Baldi in un Centro di accoglienza straordinaria (Cas) ha sollevato la protesta di centinaia di residenti. Oltre 400 cittadini hanno firmato una petizione per chiedere che non venga concesso il cambio di destinazione d’uso a residenziale, temendo ripercussioni in un quartiere già fragile.
Durante la seduta della Commissione Urbanistica, guidata da Tony Ledda, gli assessori Mazzoleni e Rosatelli hanno spiegato che la decisione non rientra nelle competenze del Comune, poiché i Cas vengono gestiti direttamente dalla Prefettura e dal Governo.
Il soggetto privato, una cooperativa che già gestisce un centro a Cavoretto, si è aggiudicato l’immobile tramite bando e ha presentato una Scia per avviarne la nuova funzione. Secondo l’assessore Mazzoleni, si tratta di un iter tecnico che non lascia margini di valutazione politica, limitandosi al rispetto delle regole urbanistiche.
Dal quartiere arrivano segnali di forte preoccupazione. I cittadini sottolineano di non essere contrari all’accoglienza, ma denunciano che la zona, indicata come “rossa” per problematiche sociali e di sicurezza, non sia adatta a ospitare un centro di queste dimensioni. Anche il presidente della Circoscrizione 8, Massimiliano Miano, ha condiviso perplessità sulla scelta.
Articolo Precedente
Scuola e istituzioni: il Consiglio regionale investe nei giovani
Articolo Successivo
Torino, InformaGiovani rinnova spazi e servizi: Lis e PNRR tra le novità
Redazione